Alexander Dubček e Jan Palach protagonisti della storia europea

a cura di F. Leoncini
Alexander Dubček e Jan Palach protagonisti della storia europea

Alexander Dubček e Jan Palach non sono espressione di un Paese e di un sistema di governo ormai scomparsi, ma protagonisti di una stagione che pone innumerevoli interrogativi alla coscienza e alla storiografia europee.
Quest’opera collettanea, frutto di un impegno di alcuni anni, si presenta come un contributo fortemente innovativo sulla Primavera cecoslovacca, per organicità d’impostazione e per ricchezza di documentazione. Il volume può vantare avvincenti saggi di carattere filosofico, sociologico e storico-culturale e dà conto non solo degli otto mesi in cui quell’esperimento politico si manifestò e di tutto il dibattito e il travaglio precedenti, ma prende anche in considerazione il periodo immediatamente successivo all’invasione quando si evidenzia il distacco sempre maggiore tra società civile e dirigenza politica. È in questo contesto che matura il rogo di Jan Palach rivolto innanzitutto contro la gestione della crisi da parte di Dubček, ritenuta rinunciataria e arrendevole alle richieste sovietiche, e diretto a scuotere le coscienze dei propri concittadini. Non manca la valutazione del quadro internazionale di allora e in particolare delle posizioni del Partito comunista italiano. Una serie di interviste offre un panorama di autorevoli opinioni riguardo agli eventi del ’68 e agli sviluppi successivi fino alla caduta del muro di Berlino.
L’originalità della chiave interpretativa sta nel collocare il movimento riformatore nell’alveo della tradizione culturale ceca e slovacca e nel rendere attuale, in questo momento di profonda crisi del modello neoliberista, quel messaggio di umanesimo democratico e socialista, che si espresse all’epoca in larga parte dei protagonisti, ai vertici e tra la popolazione. Di assoluto rilievo sono alcune preziose testimonianze e l’inserto iconografico.

Francesco Leoncini (Venezia, 1946) è tra i più autorevoli e originali interpreti, in ambito internazionale, della storia ceca, slovacca e dell’Europa centrale. È membro onorario della Masarykova Společnost [Società Masaryk] di Praga. Fa parte della dgo (Deutsche Gesellschaft für Osteuropakunde), della redazione estera di «Historický Časopis» [rivista storica dell’Accademia delle Scienze slovacca] e del Consiglio di amministrazione della sec (Société Européenne de Culture), fondata nel 1950 per il dialogo interculturale. Insegna dal 1971 alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il presente lavoro costituisce il terzo volume da lui curato sulla Primavera di Praga.

Rubbettino Editore

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